Codice etico
Principi generali.
La Rivista «Diritto dei Trasporti» promuove il progresso della scienza del diritto della navigazione e dei trasporti, approfondendone le relative tematiche.
Essa, in conformità all’art. 12 del Regolamento per la classificazione delle riviste di area 12, approvato con la deliberazione del Consiglio direttivo dell’Anvur n. 306 del 21 dicembre 2023, ispira la propria attività editoriale ai principi e alle linee guida suggeriti dal Committee on Publication Ethics (COPE).
La stessa opera in modo trasparente e non discriminatorio, garantendo totale indipendenza da finalità diverse dalla ricerca scientifica.
Non ha scopo lucrativo e non chiede contributi economici agli autori delle pubblicazioni.
Si sostiene con il supporto dei soci dell’ISDIT – Istituto per lo Studio del Diritto dei Trasporti; può ricevere finanziamenti da persone fisiche, da società e da enti pubblici e privati, quale contribuzione alle spese di edizione.
Essa auspica il dibattito scientifico e lo garantisce. Ospita, pertanto, contributi critici rispetto ad altri contributi già pubblicati e assicura agli autori il diritto di approfondimento e di replica.
La Rivista, i suoi organi, i collaboratori e gli autori sono consapevoli di assumere gli impegni sopra indicati sul piano etico, a prescindere dalla rilevanza degli stessi su quello giuridico e dalla loro assoggettabilità a controllo giurisdizionale.
Regole per la selezione.
I contributi presentati per la pubblicazione, a seguito del vaglio preliminare di uno dei componenti del Consiglio di direzione, sono affidati a uno o più studiosi italiani o stranieri di sicura competenza e fiducia, preferibilmente appartenenti a università o a enti di ricerca. La procedura è anonima per autore e revisori. L’anonimato è conservato anche dopo la conclusione della selezione. Il Consiglio di direzione assicura che l’esame sia svolto tempestivamente e che l’esito (con approvazione, diniego di pubblicazione o invito ad apportare modifiche) sia comunicato all’autore insieme alle osservazioni del revisore. Questi deve motivare, sinteticamente ma sufficientemente, l’eventuale giudizio negativo. I revisori e gli organi della rivista a non rivelano ad alcuno l’esito negativo di un referaggio.
I componenti del Consiglio di direzione si riservano di apportare modifiche non sostanziali al testo in bozze al solo fine di agevolare il lavoro di edizione.
La pubblicazione può essere rifiutata per estraneità al campo di interesse della Rivista, per carenza di originalità o di valore scientifico, per motivi oggettivi e non discriminatori concernenti la Rivista (quali, ad esempio, lo spazio, i costi e i tempi dell’edizione).
È escluso per chiunque l’uso dei materiali ricevuti e ancora inediti senza il consenso dell’autore.
Al fine di evitare conflitti di interesse, i componenti del Consiglio di direzione controllano eventuali rapporti personali o professionali tra autori e revisori, vigilando affinché nessuno tra i soggetti coinvolti nel processo di valutazione si trovi in una condizione che non gli consenta di valutare i contenuti con la dovuta imparzialità. Non costituisce conflitto di interessi un giudizio negativo già espresso su saggi del medesimo autore.
La decisione sull’ammissione dei contributi alla pubblicazione è del Consiglio di direzione.
Regole per gli autori.
Gli autori nell’estensione dei contributi si attengono alle regole redazionali.
Gli stessi garantiscono la genuinità dell’opera, dichiarano i finanziamenti o i rapporti che possano avere condizionato i risultati della ricerca e sono responsabili dei contenuti e delle opinioni espresse.
Essi si impegnano a rispettare la proprietà editoriale e i diritti dei terzi.
In caso di coautoraggio, deve essere identificabile la parte estesa da ciascun autore.
I contributi pubblicati restano nella disponibilità dell’autore, che può diffonderli anche su altri volumi o riviste, solo previa autorizzazione del Consiglio di direzione.
Repliche, precisazioni e osservazioni da parte di terzi e dello stesso autore, se ritenute rilevanti dal Consiglio di direzione ai fini del dibattito scientifico, sono accettate e pubblicate nei numeri successivi della Rivista, compatibilmente con le esigenze della stessa.
Conflitti di interesse.
Eventuali conflitti d’interesse o problemi di carattere etico, da qualunque soggetto sollevati, vengono sottoposti ad un componente del Consiglio di direzione o al Direttore editoriale, il quale affida a tre componenti del Comitato scientifico l’opportuna valutazione, ai fini dell’adozione della proposta o della determinazione ritenute opportune. Il Consiglio di direzione si fa promotore della proposta e si adegua alla determinazione. Il Consiglio di direzione ha la responsabilità etica degli scritti oggetto di pubblicazione.