IL SUPERYACHT BAYESIAN: TRAGEDIA NELLA TRAGEDIA. RIPRENDONO I LAVORI DI RECUPERO
Dopo la morte del sub olandese Robcornelis Maria Huijben Uiben, 39 anni, durante le operazioni di recupero del relitto del superyacht Bayesian – uno yacht a vela in alluminio, lungo 56 metri e con uno degli alberi più alti al mondo (72 metri), costruito da Perini Navi a Viareggio nel 2008 – il 15 maggio sono ripresi i lavori al largo di Porticello (il relitto si trova a una profondità di 50 m.).
Le attività, che vedono impiegata una delle gru galleggianti più potenti d’Europa (da 5.695 tonnellate di stazza lorda), partita da Rotterdam, oltre a esperti subacquei e tecnici da tutta Europa, erano state temporaneamente sospese dopo la morte del sub olandese, impegnato nel taglio del boma a 49 metri di profondità, avvenuta lo scorso 10 maggio.
Le operazioni di recupero sono condotte da un consorzio guidato da una società olandese (Hebo Maritiemservice), con la supervisione dalla società TMC Marine.
L’incidente che ha coinvolto il sub è l’ultimo tragico capitolo del disastro del Bayesian, affondato lo scorso 19 agosto largo di Porticello, vicino Palermo, provocando la morte del magnate inglese Mike Lynch, della figlia Hannah, del presidente di Morgan Stanley International – Jonathan Bloomer e della moglie Judy, dell’avvocato Chris Morvillo e della moglie Neda, oltre che del cuoco di bordo Thomas Recaldo. Altre quindici persone sono state, invece, salvate.
Il naufragio dello yacht e le successive operazioni di recupero rappresentano uno degli incidenti marittimi più complessi e tragici degli ultimi anni.
Le autorità indagano anche sulle cause di quest’ultimo incidente. La Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per fare luce sulla dinamica dell’incidente e sulle, eventuali, responsabilità, che si affianca alle indagini in corso sulle cause dell’inabissamento del superyacht Bayesian, anch’esse coordinate dalla Procura di Termini Imerese.